Ogni anno, ricordiamo Vito e il sacrificio che ha fatto. Ma quest’anno, vogliamo fare di più. Vogliamo assicurarci che il suo sacrificio non sia stato invano.
Noi, come ingegneri, abbiamo il dovere di mettere le nostre competenze al servizio della comunità. Possiamo e dobbiamo lavorare a stretto contatto con la pubblica amministrazione per garantire che incidenti come quello di Vito non si ripetano mai più.
La sicurezza nelle scuole è una questione di vitale importanza. Non possiamo permetterci di ignorarla. Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere i nostri studenti e garantire loro un ambiente di apprendimento sicuro.
In onore di Vito, impegniamoci a fare la differenza. Utilizziamo le nostre competenze e la nostra passione per l’ingegneria per migliorare la sicurezza nelle scuole. Ricordiamo a tutti che la sicurezza non è un optional, ma un diritto fondamentale.
Chi era Vito Scafidi
Vito Scafidi era uno studente di 17 anni che frequentava la IV del Liceo “Darwin” di Rivoli1. Era un ragazzo che amava il calcio e i romanzi fantasy1. Il 22 novembre 2008, Vito stava rientrando in aula dopo la ricreazione quando un colpo di vento ha fatto sbattere violentemente la porta, causando il crollo di un controsoffitto che ha schiacciato lo studente1. Quel giorno, Vito Scafidi perse tragicamente la vita e 17 dei suoi compagni rimasero feriti1. Tra i feriti c’era Andrea Macrì, uno dei migliori amici di Vito, che da allora è rimasto su una sedia a rotelle1.
La morte di Vito ha portato alla luce l’importanza della sicurezza nelle scuole e le condizioni in cui versano molti edifici scolastici1. In sua memoria è stata istituita la “Giornata Nazionale per la Sicurezza Scolastica”1. Questa giornata è dedicata a tutte le vittime della scuola e si svolge ogni 22 novembre1
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