Costruzioni edilizie sostenibili

Scritto da Mirko Paglia eco-ingegnere

01/11/2020

Sostenibilità, questa sconosciuta! “Ma in edilizia è possibile fare sostenibilità”?

Certamente! ma dobbiamo partire col piede giusto: dalla mentalità! Se non poni attenzione nella scelta di un progettista, esperto in questa materia, che ti segua nella scelta dell’azienda in grado di eseguire attività degne d’esser a favore della sostenibilità ambientale, il risultato potrebbe essere infernale, anche se contornato da buone intenzioni!

Vediamo insieme alcuni punti su cui basare la nostra metodica ricerca. Anzitutto un buon progettista deve conoscere su cosa porre attenzione. Partiamo!

Demolizioni selettive e decostruzione

Nel settore edilizio esistono forti problematiche legate alla quantità di rifiuti, inerti e/o speciali, dovuti alle demolizioni. Gioca un ruolo fondamentale l’utilizzo di materiali altamente riciclabili, riutilizzabili e per niente impattanti. La regola delle 3R (Riduci, Riusa e Ricicla) deve valere anche per l’ambito edilizio, e tutt’oggi ha un’opportunità di sviluppo molto elevata. 

Riduci

Ridurre l’uso di materiale è compito del progettista già in fase di progettazione. Ridurre significa anche ridurre i consumi energetici e aumentare l’efficienza attraverso l’impiego delle migliori tecnologie.

Riusa

Il riuso è, in edilizia, piuttosto in ritardo. Le tecnologie utilizzate nell’edilizia del mattone sono ancora lontane a dare risposte in tal senso. Gli edifici con strutture lignee ben conservate rappresentano uno dei pochissimi esempi di riuso del materiale. La stessa ristrutturazione può però essere considerata come riuso delle strutture.

Ricicla

Il riciclaggio ha già a disposizione tecnologie sperimentate che consentono di trasformare i rifiuti da costruzione e demolizione in materiale potenzialmente per altri usi. Tale metodo rappresenta un’efficiente soluzione sia al problema della conservazione delle risorse naturali sia al problema delle limitate disponibilità di stoccaggio.

 

La sostenibilità è l’unico gesto d’altruismo verso le generazioni future! Non dimentichiamolo mai! Smettiamo di fare gli egoisti e di ricoprire i nostri figli di inutili oggetti per sopperire al nostro senso di colpa ed alla nostra assenza.

Clima e progettazione

La ricerca di un benessere psicofisico dalle condizioni climatiche esterne, in rapporto con l’ambiente naturale, è il principio dell’architettura sostenibile ed è alla base delle costruzioni tradizionali. Le tendenze della nuova architettura sono verso la fusione di queste necessità e condizioni. Ne derivano, tendenzialmente, forme di edifici semplici, più o meno compatti, che coniugano la razionalità costruttiva con i fattori naturali. La tradizione costruttiva offre molti spunti per raggiungere questi scopi di sostenibilità. Ci si spinge, per quanto possibile, verso edifici con sistemi di autoregolazione (non meccanico ma naturale) funzione del clima e delle attività quotidiane.

Durabilità

La progettazione di un edificio viene fatta anche in funzione della sua durata. La normativa vigente prevede 60 di vita media (Unione Europea, in America 45 anni ed in Giappone 30 anni). Data questa esigenza temporale, prefissata per motivi prettamente economici, si evince quale sia la finalità dell’architettura moderna: flessibile, capace di seguire esigenze, mutare in base a queste, migliorarsi, crescere ed espandersi, essere efficiente e rispondere a tutte le situazioni estreme.

Cappotti e involucri

L’involucro di un edificio nuovo o vecchio, se eseguito bene, permette di ottenere miglioramenti energetici rilevanti. Questo incide di conseguenza sull’abbassamento del fabbisogno energetico primario, circa il 30-40% contro il 5-7% di un cambio caldaia (partendo dal presupposto che l’impianto sia comunque correttamente dimensionato). I vantaggi sono non solo quelli economici, ma soprattutto quelli di benessere (impagabile, non ha valore stare bene nella propria casa!) e quelli ambientali (riduzione notevole delle emissioni di CO2 equivalente).

Isolamento e materiali eco

La situazione normativa attualmente in vigore in Italia impone valori di dispersione del calore molto contenuti. Usare materiali naturali (legno, sughero, canapa, cellulosa ecc…), con soluzioni tecniche compatibili, comporta un contributo maggiore alla riduzione degli inquinanti ed al benessere interno dell’edificio (anche se spesso non coincide con quello del portafoglio). I materiali naturali, a parità di spessore, hanno minori capacità di coibentare. Spesso per raggiungere comfort elevati si rendono necessari spessori di oltre 20 cm. Mentre in campo invernale questa categoria è penalizzata, lo è molto meno nella fase estiva, garantendo sfasamenti dell’onda termica molto elevati.

L’estremo della sostenibilità: l’edificio passivo

L’edificio passivo è quella particolare costruzione a fini civili che ha consumi limitatissimi. Si parla di edifici con fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento pari a 15 kWh/mq nell’arco di un anno. Per l’insieme di tutti i consumi domestici (acqua calda sanitaria, raffrescamento, illuminazione, elettrodomestici) tale edificio non supera i 42 kWh/mq su base annua. Per poter coprire questi fabbisogni energetici molto bassi è possibile utilizzare tecnologie che diminuiscono drasticamente l’effetto inquinante. Queste possono essere: scambiatore di calore e VMC (Ventilazione Meccanica Controllata); pompa di calore; fotovoltaico; solare termico; e tutte quelle tecniche costruttive edili e di serramenti ad alte prestazioni energetiche.

Impianti e domotica

L’edificio si sta evolvendo in un campo, per ora, poco apprezzato soprattutto per i costi: si tratta di dare alla costruzione un “cervello”. Proprio come nel nostro organismo il cervello regola azioni volontarie (programmate e volute dall’uomo) ed involontarie (risposte termofisiche della struttura). Il rapporto tra involucro ed impianto, con l’utilizzo della domotica, raggiunge la massima espressione possibile. La domotica diventa essere quasi indispensabile nei luoghi in cui l’uomo non può apporre la propria volontà diretta. Un esempio sono i grossi centri commerciali ed il terziario in genere, ma anche la Pubblica Amministrazione.

La progettazione è un atto complesso multidisciplinare che non va sottovalutato!

Molto spesso capita di ritrovare nelle case, anche di nuova costruzione o da poco ristrutturate, muffa nella zona sotto il davanzale della finestra, dovuta alla mancanza di isolamento della soglia e alla presenza di ponti termici, in ambienti poco ventilati. Cercate tecnici competenti che sappiano dare risposte alla tua situazione specifica.

Ti aspetto per una consulenza! Sei interessato?

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