
Le prospettive del fotovoltaico, senza incentivo, sono state dichiarate pessime. Non è proprio così. Molti di questi impianti funziona molto bene altri, quelli realizzati senza criterio (o con solo scopo finanziario di lucro), devastano di feedback negativi l’intero settore. Con questo articolo si potrà avere la possibilità di “vedere” l’effettivo funzionamento dell’impianto fotovoltaico, apprezzando pregi e difetti.
Quando usiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo “evitando” di far produrre in Italia 2,17 kWh di energia primaria.
Parliamo del settore produttivo. Le piccole e medie imprese italiane, che hanno investito in questa tecnologia, trovano nell’autoconsumo di energia una strategia che permette di ottenere la riduzione dei costi finali di produzione. E’ il sistema “produco-consumo” cuore di questa semplice soluzione. E’ un impianto necessario sia per lo sviluppo economico quanto sostenibile. Le aziende, traducendo in pratica la riduzione dell’impronta ecologica, riescono ad ottenere un bagaglio culturale e ambientale da poter usare contro la concorrenza del basso costo. Non “comprendere” un’impianto fotovoltaico, nel settore produttivo, è come usare un pc senza connessione alla rete.
Come ogni FER a produzione discontinua, il fotovoltaico, non è esente da imperfezioni. I difetti, però, risultano essere un nuovo punto di partenza per lo sviluppo di tecnologie più innovative: le smartcity ed accumuli potranno migliorare la distribuzione dell’energia elettrica a vantaggio di minori costi all’utente finale. Il fotovoltaico, è bene ricordarlo, non è “la soluzione” al famoso “picco del petrolio”, ma fa parte di un sistema in grado di risolvere la nostra dipendenza dalle fonti fossili. Possiamo paragonarlo ad un ramo di un albero: diventa tanto importante quanto cresce e da linfa e nutrimento alla pianta. Se vi siete persi il primo decennio di crescita del settore, non perdetevi il prossimo!
Ma è reale la convenienza di queste FER ed in particolare del fotovoltaico?
È una domanda lecita, ben posta, a cui è obbligo rispondere con adeguata attenzione. Dividiamo la risposta in due parti: convenienza ambientale ed economica.
Tolto rapidamente il dubbio della sostenibilità ambientale concentriamo l’attenzione su quella economica. E’ obbligo precisare che l’ago della bilancia della convenienza pende, a favore o contro, a seconda dell’utilizzo finale e delle dimensioni dell’impianto.
Portiamo un esempio d’impianto casalingo calibrato per consumi di una famiglia di 4-5 persone.
Sul finire del 2009 si è pensato all’impianto fotovoltaico. Tale scelta doveva basarsi su principi di etica con cui è stato fondato lo studio di architettura ed ingegneria green-building.it, in particolare: tutti gli impianti fotovoltaici casalinghi devono essere calibrati sui consumi. Per raggiungere tale obbiettivo è stata fatta un’analisi energetica che portò alla diminuzione degli usi energetici domestici attraverso cambi graduali: lavatrice, frigorifero, televisori, frizer, tostapane, altri elettrodomestici obsoleti e lampadine a incandescenza.
Nell’ultimo anno (2011) è stata fatta una grossa modifica. I due generatori di calore (uno per il riscaldamento e uno per l’ACS), degli anni ‘80, sono stati rimpiazzati: è stata installata una caldaia a condensazione abbinata ad un bollitore per ACS supportato da un solare termico. L’impianto di riscaldamento ha, inoltre, nuove pompe ad alta efficienza con valvole termostatiche sui caloriferi. Il risultato è stata una proficua diminuzione: da oltre 6.000 kWh/annui a poco meno di 4.500 kWh/annui.
Premettiamo che un impianto produce energia elettrica di cui una parte viene autoconsumata e l’altra venduta. Il valore di vendita viene stimato in base alla media giornaliera del Prezzo Unico Nazionale (PUN). Concordata l’ipotesi di un andamento crescente del PUN, valutata sui dati rilasciati da AEEG (dati statistici), otteniamo un incremento annuo di +12,50% (Grafico 5). Il valore dell’energia elettrica di acquisto per un privato, sempre dalla stessa fonte, può essere apprezzato ad un +7,50% annuo (Grafico 4). Il tutto con l’andamento di 8 anni.
Sovrapponiamo i grafici dei consumi casalinghi (solo quelli di giorno), inerente l’anno 2011, con la produzione teorica fotovoltaica media a 25 anni garantita (calcolata con il metodo PVGis del Joint Research Centre) visibile nel Grafico 7.
Il primo grafico (Grafico 8) è il confronto tra potenza (“l’energia istantanea”) fotovoltaica rilasciata e quella del consumo dell’abitazione. Le due grandezze sono state rilevate dalle ore 15.30 alle 16.30 del giorno 31/08/12. Il periodo in questione è stata molto nuvolosa: era la famosa perturbazione nord atlantica Poppea.
Nello stesso giorno (Grafico 9), al mattino poco prima dell’inizio della fascia F1 (tariffa bioraria diurna), i consumi sono ovviamente quasi doppi rispetto alla produzione, ma finiscono quasi per compensarsi nell’ultimo quarto d’ora. In questo caso l’area di colore arancione è il valore dell’energia acquistata dalla rete. E’ palese far notare che, nella prima parte della giornata, sono state ricorrenti situazioni simili. L’impianto, in questo frangente, è arrivato a generare potenze di poco sopra i 100 W riducendo di 1/3 i consumi.
La generazione di energia peggiorerà nel periodo invernale (soprattutto al mattino essendo l’impianto a nord-ovest) fino ad arrivare ad una copertura di circa la metà del consumo. I diagrammi invernali sono paragonabili a quelli delle giornate nuvolose sopra illustrate con la differenza degli orari produttivi, ovviamente più ridotti d’inverno.
Compreso come avviene lo scambio di potenze usate e quelle prodotte è stato logico ricercare una tariffa più idonea: la bioraria risulta essere conveniente, facendo pagare poco l’energia notturna e molto quella in F1 (ricerca nel mercato libero). Lo studio di architettura ed ingegneria green-building.it ha optato per un’azienda fornitrice di sola energia prodotta da rinnovabili (con certificati RECS e Co-FER) in cui la F1 ha un valore complessivo (compreso di tasse ed iva) pari a circa 0,2930 €/kWh (così composto come da Grafico 12) mentre il valore della F2-F3 a circa 0,2226 €/kWh (così composto come da Grafico 13), ovvero con un prezzo della sola componente quota energia di circa 0,1188 €/kWh per F1 e di 0,0608 €/kWh per F2-F3 (Si veda il grafico comparativo delle varie componenti, con approssimazioni nelle quote variabili e l’esclusione dei costi a potenza, influente ai fini della nostra valutazione così come la F2-F3 in sabato e domenica).
I benefici sono subito evidenti in bolletta ed ancor maggiori lo saranno nel futuro (Grafico 14). Con tale tecnologia si garantisce un prezzo stabile dell’energia per tutta la durata garantita dei pannelli fotovoltaici (25 anni). Precisiamo: non sono stati trattati i corrispettivi per una manutenzione annuale ed un’assicurazione contro eventi da grandine o per cambio inverter. Tali costi non influiscono negativamente sul modello presentato poiché, molti delle considerazione fatte (dalla produzione ai costi di acquisto e vendita di energia), sono stati utilizzati valori molto pessimisti. Con un fotovoltaico della stessa potenza, ma orientazione a sud, avrebbe produzioni maggiorati di ben oltre 80% sui mesi invernali e di oltre il 20% su base annua.
Considerazioni Conclusive
L’impianto di produzione di energia elettrica con tecnologia solare, ha la stessa utilità di tutti gli altri: migliora le condizioni di vita. Non solo per l’abbattimento della bolletta energetica, ma anche per un cambio di mentalità nelle nostre attività diurne: prima si faceva andare la lavatrice di notte, ora è conveniente farla andare di giorno. Maggiore è l’efficienza degli elettrodomestici, più alto sarà il loro utilizzo ed il conseguente miglioramento del vivere quotidiano a costo zero. Avere un impianto fotovoltaico, come quello analizzato, dà la possibilità di motivare consumi responsabili recuperando una maggiore sensibilità verso la natura.
Non bisogna pensare ad un’operazione finanziaria, ma ad un investimento nel benessere della propria vita ed in quella della propria famiglia.
Abbiamo la tecnologia per utilizzare le auto elettriche come accumuli mobili
Le fonti rinnovabili non avranno più il problema dei picchi poichè l’energia verrà accumulata proprio nelle nostre auto elettriche per poi essere rilasciate durante i momenti di bisogno.
Related Articles
L’architettura ecosistemica come risposta al cambiamento climatico
In quest’articolo voglio Illustrare come l’architettura ecosistemica adotta soluzioni progettuali innovative per affrontare i problemi del cambiamento climatico, come l’adozione di fonti energetiche rinnovabili, la progettazione di edifici ad alta efficienza energetica e l’integrazione di elementi naturali per la mitigazione delle temperature.
Architettura verde: un concetto di sostenibilità
Questo articolo mira a mettere in evidenza queste difficili e complesse questioni di sostenibilità che comprendono l’ambito di quasi ogni aspetto della vita umana.
Italia e risorse un consumo sostenibile?
Possiamo renderci conto di quante risorse stiamo usando? Siamo sostenibili per il luogo in cui viviamo? Oppure ci comportiamo come locuste? In questo articolo c’è un metodo per la valutazione della sostenibilità che farà certamente il lettore.
Commenti recenti