L’architettura ecosistemica e l’agricoltura

Scritto da Mirko Paglia

ECO- Ingegnere

19/05/2023

Sono felice di scrivere questo nuovo articolo dedicato alla sostenibilità nel settore agricolo. Da anni sono nel settore agricolo, con un’azienda di elicicoltura Lumache della Brianza, possiedo un’esperienza diretta sull’argomento della sostenibilità in agricoltura. In questo articolo vedremo come l’architettura ecosistemica possa integrare le piante “mangia veleni” nella progettazione di spazi verdi che siano utili e belli. Le piante “mangia veleni” sono specie vegetali capaci di assorbire i metalli pesanti dal terreno e di trasformarli in sostanze innocue o addirittura preziose. Alcuni esempi di queste piante sono l’anturio, la ginestra, l’erba storna alpestre e il ginkgo biloba. Queste piante possono essere raccolte e purificate con resine per estrarre i metalli pesanti e riutilizzarli in farmaci e cosmetici. In questo modo si può contribuire a ridurre l’inquinamento del suolo e a creare nuove risorse. Nelle prossime sezioni approfondiremo le caratteristiche, i benefici e le applicazioni di queste piante straordinarie.

“L‘agricoltura è una delle componenti essenziali della città” – Mario Botta.

Nel campo della sostenibilità, l’agricoltura svolge un ruolo fondamentale per la creazione di città ecosostenibili. Ma non solo: l’agricoltura può anche essere utilizzata per purificare l’aria che respiriamo all’interno degli ambienti chiusi. Già negli anni ’80, l’agenzia spaziale americana, la NASA, ha iniziato a studiare un metodo per depurare l’aria nelle navicelle spaziali in orbita. Dopo oltre vent’anni di ricerca, la NASA ha identificato le piante più efficaci nel depurare l’aria e raccomanda di utilizzarle in ambienti di circa 170 m² con 15-18 piante in vaso con un diametro di circa 20 cm. Grazie a questo studio, ora sappiamo che le piante non solo producono ossigeno, ma possono anche catturare sostanze inquinanti e migliorare la qualità dell’aria che respiriamo.

Sostanza tossica Piante consigliate per lo smaltimento
Benzene Crisantemo, gerbera, dracena
Formaldeide Crisantemo, lingua di suocera, spatifillo, filodendro
Tricloroetilene Dracena, crisantemo
L’importanza delle piante nella purificazione dell’aria e nella depurazione dei terreni contaminati è un tema di grande interesse per la scienza. Una delle piante più utili in questo senso è l’erba storna alpestre, nota da oltre 100 anni per le sue proprietà speciali. Solo negli anni ’90, tuttavia, è stata individuata una varietà della pianta capace di assorbire metalli pesanti come zinco, cadmio e piombo, che cresce spontaneamente su terreni contaminati in Francia.

Invece di lasciare che le foglie cadano sul terreno e riportino al suolo la contaminazione, gli scienziati dell’Università di Montpellier hanno sviluppato un metodo per trasformarle in una polvere non tossica, utilizzabile come catalizzatore. Questa sostanza facilita le reazioni chimiche degli impianti industriali, sostituendo i metalli estratti dalle miniere che si stanno esaurendo sulla superficie terrestre.

Grazie alla coltivazione dell’erba storna alpestre sul terreno di Saint Laurent le Minier, è stato possibile trattare e purificare le sue foglie e ricavarne un catalizzatore ecologico per produrre cosmetici, fibre tessili e pesticidi biologici non dannosi per la salute umana.

In questo modo, materiali dannosi diventano utili, contribuendo alla creazione di un’economia circolare sostenibile e rispettosa dell’ambiente. L’agricoltura e la botanica giocano un ruolo fondamentale in questo processo, dimostrando come la natura possa essere un prezioso alleato nella lotta contro l’inquinamento e la contaminazione.

La tecnica del fito-risanamento sta diventando sempre più popolare in Europa e negli Stati Uniti come un modo sostenibile per bonificare i terreni contaminati. Purtroppo, in Italia questa tecnica è ancora poco utilizzata e ci vorranno molti anni per completare la bonifica del suolo contaminato. Nel frattempo, l’erba storna alpestre coltivata in Francia potrebbe diventare un prodotto prezioso, in grado di contribuire alla purificazione dell’aria e di prevenire la dispersione di polveri sottili nell’atmosfera.

Conclusioni

Le piante sono sempre state una parte importante dell’architettura ecosistemica, una pratica che cerca di creare edifici e città in equilibrio con l’ambiente circostante. L’uso delle piante in questo tipo di architettura può fornire numerosi vantaggi, sia per l’ambiente interno dell’edificio che per la città circostante.

In primo luogo, le piante possono essere utilizzate per migliorare la qualità dell’aria interna degli edifici. Come abbiamo visto in precedenza, molte piante hanno la capacità di assorbire sostanze tossiche dall’aria e convertirle in sostanze innocue attraverso il processo di fotosintesi. In questo modo, l’uso di piante nelle case e negli uffici può aiutare a ridurre i livelli di inquinamento dell’aria e migliorare la qualità dell’aria respirata dalle persone.

Inoltre, le piante possono essere utilizzate per migliorare l’aspetto estetico delle città, fornendo una fonte di verde e un’oasi di tranquillità nel caos urbano. Le piante possono essere utilizzate per creare giardini verticali, tetti verdi e pareti vegetali, che non solo migliorano l’aspetto estetico dell’edificio, ma anche contribuiscono a ridurre l’inquinamento acustico e termico, aumentare l’umidità dell’aria e ridurre il consumo energetico.

Infine, le piante possono essere utilizzate per promuovere la biodiversità e la sostenibilità delle città. L’uso di piante autoctone nelle aree verdi pubbliche può aiutare a preservare la flora e la fauna locali e a ridurre la necessità di irrigazione e fertilizzanti. Inoltre, l’uso di piante commestibili nelle aree verdi pubbliche può fornire una fonte di cibo locale e sostenibile per la comunità.

In generale, l’uso di piante nell’architettura ecosistemica può fornire numerosi vantaggi, sia per l’ambiente interno dell’edificio che per la città circostante. Tuttavia, è importante considerare l’adeguata manutenzione e cura delle piante, al fine di garantirne la massima efficacia e sostenibilità.

Foto di <a href="https://unsplash.com/@rgaleriacom?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Ricardo Gomez Angel</a> su <a href="https://unsplash.com/it/foto/AZZKpCpG338?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a><br />
Foto di <a href="https://unsplash.com/@etaamba?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">EtaAm Ba</a> su <a href="https://unsplash.com/it/foto/aE9dpIFYE5g?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a><br />
Foto di <a href="https://unsplash.com/@jennytheolin?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Jenny Theolin</a> su <a href="https://unsplash.com/it/foto/oZYv81U1BFQ?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a><br />

Agricoltura dimensione culturale

L’agricoltura possiede una dimensione culturale molto profonda e rappresenta una delle forme più antiche di relazione dell’uomo con l’ambiente.” – Laudato si – Papa Francesco.

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